Ciclismo> Il Lombardia numero 115: Tadej Pogacar da applausi, una gara di gran cuore per Fausto Masnada

Una vittoria pesantissima soprattutto quando c’è in ballo l’ultima Classica Monumento della stagione 2021 come il Lombardia: il guizzo da campione è stato quello di Tadej Pogacar, ancora super nelle corse di un giorno e con un attacco da lontano da stropicciarsi gli occhi.

Il 23enne sloveno ha aperto il proprio ciclo vincente nelle Classiche Monumento ad aprile con il trionfo alla Liegi-Bastogne-Liegi e lo ha chiuso con un numero d’alta scuola portandosi a casa la Classica delle Foglie Morte, in un 2021 da sballo che annovera il Tour de France e la Tirreno-Adriatico.

Battuto in volata da Pogacar, una prestazione di gran cuore per Fausto Masnada che ha dato l’anima strappando un onorevole secondo posto sulle strade “amiche” della provincia bergamasca dove lui è nato.

Dopo l’eccezionale parentesi ferragostana mel 2020, la 115°edizione de Il Lombardia è tornata nella sua collocazione tradizionale in autunno con un percorso da Como a Bergamo di 239 chilometri, molto esigente e selettivo, con sei salite (Madonna del Ghisallo, Roncola, Berbenno, Dossena, Zambla Alta e Passo di Ganda) e uno strappo finale nella città alta di Bergamo, per 4.500 metri di dislivello complessivo.

Il gruppo, forte di 174 corridori alla partenza da Como, ha lasciato fare dopo una trentina di chilometri a Mattia Bais (Androni Giocattoli – Sidermec), Domen Novak (Bahrain – Victorious), Andrea Garosio (Bardiani-CSF-Faizanè), Thomas Champion (Cofidis, Solutions Crédits), Jan Bakelants (Intermarché – Wanty – Gobert Matériaux), Tim Wellens (Lotto Soudal), Chris Hamilton (Team DSM), Victor Campenaerts (Team Qhubeka NextHash), Amanuel Ghebreigzabhier (Trek – Segafredo) e Davide Orrico (Vini Zabù). azione che ha preso forma sulla salita verso la Madonna del Ghisallo, affrontata dal versante meno ripido di Canzo.

Con un vantaggio massimo di 6’20” al chilometro 89, Champion, Orrico, Wellens e Campenaerts sono stati riassorbiti in anticipo lasciando a Bais, Garosio, Novak, Ghebreigzabhier, Bakelants ed Hamilton la prosecuzione della fuga che è stata neutralizzata dal gruppo tra la salita e la discesa di Zambla Alta.

La salita del Passo di Ganda, posta a 35 chilometri dal traguardo, invitava i migliori in gruppo ad aumentare in maniera decisa il ritmo (i primi a farne le spese Simon Yates, della Team BikeExchange, Rigoberto Uran della Ef Education Nippo, Thibaut Pinot della Groupama – FDJ, Aleksander Vlasov dell’Astana Premier Tech, Bauke Mollema della Trek Segafredo e Remco Evenepoel della Deceuninck – Quick Step) lasciando il pallino in mano di uno scatenato Tadej Pogacar della UAE Team Emirates che ha rotto gli indugi tenendo a debita distanza i contrattaccanti Vincenzo Nibali (Trek Segafredo), Romain Bardet (Team DSM) e Pavel Sivakov (Ineos Grenadiers) fino in cima all’ascesa.

L’irrestistibile azione di Pogacar (che ha messo ko anche Nibali e Joao Almeida della Deceuninck – Quick Step) ha chiamato allo scoperto gli altri big per andare alla caccia dello sloveno: il solo a riuscirci è stato Fausto Masnada (Deceuninck – Quick Step) che si è riportato sul battistrada a 18 chilometri dall’arrivo.

Dietro a condurre Julian Alaphilippe (Deceuninck – Quick Step), David Gaudu, (Groupama – FDJ), Adam Yates (Ineos Grenadiers), Michael Woods (Israel Start-Up Nation), Primož Roglič (Team Jumbo-Visma), Jonas Vingegaard (Team Jumbo-Visma), Alejandro Valverde (Movistar Team) e Romain Bardet (Team DSM) che, controllandosi a lungo tra di loro, hanno dato via libera alla coppia Masnada-Pogacar.

La contesa per la vittoria tra i due battistrada si è trasformata in un’autentica passerella tra due ali di folla al passaggio di Bergamo Alta. Un mai domo Masnada si è arreso a Pogacar solo nella volata finale a due, pur non dando mai cambi al baby fenomeno sloveno.

Staccato di 51 secondi il gruppetto dei primi inseguitori regolato al terzo posto da Adam Yates comprendente anche Roglic (quarto), Valverde (quinto) e l’iridato Alaphilippe (sesto), più dietro Nibali con il 13°posto all’arrivo.

Con la vittoria con dedica alla fidanzata Urska Zigart, in procinto di sposarla, Pogacar eguaglia Eddy Merckx che era riuscito a vincere Liegi, Tour de France e Il Lombardia nello stesso anno: “Questa stagione è stata pazzesca dall’inizio alla fine. Non potrei essere più felice di concluderla così. Mi sono goduto ogni momento con la UAE Team Emirates e la nazionale slovena. Tutti mi dicono che oggi ho fatto la storia. Ma io non voglio pensarci troppo. Quando Fausto Masnada mi ha ripreso, ho capito che la corsa si faceva dura ma non potevo fare altro che continuare a tirare, perché avevamo solo 30-40” di vantaggio sul gruppo degli inseguitori. Arrivato il momento della volata finale sapevo di dover dare il massimo. Le gare di quest’ultima parte della stagione mi hanno dato la motivazione per cercare la vittoria a Il Lombardia”.

Reduce da uno stop per una frattura alla vertebra dell’osso sacro in una tappa della Settimana Ciclistica Italiana in Sardegna (Oristano-Cagliari) a luglio, Masnada è tornato a grandissimi livelli con il suo primo podio tra i professionisti in una Classica Monumento: “Sono soddisfatto del mio secondo posto. È stata una corsa difficile. Tutta la squadra ha lavorato molto bene e siamo arrivati in finale che ero ben piazzato. Per un attimo ho pensato che Alaphilippe potesse riprenderci, ma Pogačar è stato davvero forte. Ha tirato fino alla fine e sull’ultima salita ha cercato di staccarmi. È un sogno per me poter essere sul podio. Vivo qui, sono cresciuto su queste strade”.

Dopo la Milano-Torino (secondo dietro Roglic) ancora un podio per Adam Yates: “Se avessi avuto le gambe sarei andato con Masnada. Ma alla fine stavo soffrendo parecchio. Penso che anche molti altri corridori fossero sfiniti. Sono contento di finire bene la mia stagione in Italia”.

Con 150 chilometri di fuga nelle proprie gambe, Garosio ha conquistato la prestigiosa vetta della Madonna del Ghisallo che gli è valso il Premio Todisco, in memoria del giornalista de La Gazzetta dello Sport Pier Luigi Todisco scomparso nel 2011.

ORDINE D’ARRIVO IL LOMBARDIA

1° Tadej Pogacar (Slo, UAE Team Emirates) 239 km in 6.01’39” media 39,652 km/h

2° Fausto Masnada (Deceuninck-QuickStep)

3° Adam Yates (GBr, Ineos Grenadiers) a 51”

4° Primoz Roglic (Slo, Jumbo-Visma)

5° Alejandro Valverde (Spa, Movistar Team)

6° Julian Alaphilippe (Fra, Deceuninck-QuickStep)

7° David Gaudu (Fra, Groupama-FDJ)

8° Romain Bardet (Fra, Team DSM)

9° Michael Woods (Can, Israel Start-up Nation)

10° Sergio Higuita Garcia (Col, EF Education-Nippo) a 2’25”

11° Nairo Quintana (Col, Team Arkea-Samsic)

12° Attila Valter (Hun, Groupama-FDJ)

13° Vincenzo Nibali (Trek-Segafredo)

14° Jonas Vingegaard (Den, Jumbo-Visma)

15° Lorenzo Fortunato (Eolo-Kometa Cycling Team)

16° Nelson Oliveira (Por, Movistar Team)

17° Pavel Sivakov (Rus, Ineos Grenadiers) a 2’35”

18° Mikel Nieve Iturralde (Spa, Team BikeExchange) a 2’49”

19° Remco Evenepoel (Bel, Deceuninck-QuickStep) a 3’13”

20° Bauke Mollema (Ola, Trek-Segafredo) a 3’23”

22° Davide Villella (Movistar Team) a 3’33”

23° Diego Ulissi (UAE Team Emirates)

24° Rafal Majka (Pol, UAE Team Emirates)

28° Lorenzo Rota (Intermarché-Wanty-Gobert Matériaux) a 5’22”

30° Domenico Pozzovivo (Qhubeka NextHash)

36° Marc Hirschi (Swi, UAE Team Emirates) a 5’36”

38° Daniel Martin (Irl, Israel Start-up Nation)

39° Aleksandr Vlasov (Rus, Astana-Premier Tech) a 5’56”

40° João Almeida (Por, Deceuninck-QuickStep) a 6’56”

42° Simone Petilli (Intermarché-Wanty-Gobert Matériaux) a 8’18”

43° Steven Kruijswijk (Ola, Jumbo-Visma) a 8’23”

44° Guillaume Martin (Fra, Cofidis)

45° Dario Cataldo (Movistar Team

47° Kristian Sbaragli (Alpecin-Fenix) a 8’37”

49° Andrea Garosio (Bardiani CSF Faizanè)

50° Thibaut Pinot (Fra, Groupama-FDJ)

51° Neilson Powless (USA, EF Education-Nippo) a 11’06”

56° Rigoberto Uran (Col, EF Education-Nippo) a 11’09”

57° Tao Geoghegan Hart (GBr, Ineos Grenadiers)

66° Simone Ravanelli (Androni Sidermec) a 14’16”

67° Mattia Bais (Androni Sidermec) a 14’19”

68° Matteo Fabbro (Bora-Hansgrohe)

69° Davide Formolo (UAE Team Emirates)

70° Andrea Bagioli (Deceuninck-QuickStep) a 14’42”

71° Davide Orrico (Vini Zabù) a 15’33”

72° Edoardo Zardini (Vini Zabù) a 16’24”

79° Luca Covili (Bardiani CSF Faizanè) a 19’02”

81° Edward Ravasi (Eolo-Kometa Cycling Team) a 19’28”

82° Tim Wellens (Bel, Lotto Soudal) a 19’38”

83° Antonio Tiberi (Trek-Segafredo) a 19’58”

84° Kevin Colleoni (Team BikeExchange) a 20’21”

85° George Bennett (NZl, Jumbo-Visma) a 20’47”

86° Simon Yates (GBr, Team BikeExchange)

Photo Credits: LaPresse

Luca Alò
10/10/2021