Ciclismo> Giro d’Italia 104: tante salite e l’omaggio a Dante Alighieri, Alfredo Martini, Milano-Cortina e ai 90 anni della Maglia Rosa

I 160 anni dall’Unità d’Italia, i 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, il 90° compleanno della Maglia Rosa (indossata per la prima volta nel 1931 in occasione della prima tappa vinta da Learco Guerra), le grandi montagne, i paesaggi, i borghi e le città italiane, le Olimpiadi invernali Milano-Cortina nel 2026 e il ricordo dei grandi uomini e campioni che hanno dato lustro al ciclismo (su tutti il compianto cittì Alfredo Martini, a 100 anni dalla nascita, oltre a Gino Bartali) e al Giro d’Italia sono alcuni degli ingredienti della 104^ edizione della Corsa Rosa, in programma dall’8 al 30 maggio, che vuole essere l’anno primo della rinascita post Covid.

Ci sono già alcuni big che hanno dato conferma della loro partecipazione per mettersi in luce nelle 21 tappe della “corsa più dura al mondo nel paese più bello del mondo”: Vincenzo Nibali della Trek Segafredo (alla caccia della sua terza vittoria in carriera al Giro) ad affiancare l’altro capitano Giulio Ciccone, il colombiano Egan Bernal della Ineos Grenadiers (re del Tour de France 2019 e alla prima partecipazione alla Corsa Rosa), gli scalatori francesi Thibaut Pinot della Groupama Fdj e Romain Bardet del Team Dsm, il baby prodigio belga Remco Evenepoel della Deceuninck-Quick Step, il campione del mondo a cronometro Filippo Ganna della Ineos Grenadiers. Di rilievo la seconda partecipazione consecutiva dello slovacco Peter Sagan (Bora Hansgrohe), oltre alla presenza di alcuni dei migliori velocisti al mondo come il colombiano Fernando Gaviria (UAE Team Emirates), l’australiano Caleb Ewan (Lotto Soudal) ed Elia Viviani (Cofidis).

Torino e la regione Piemonte si preparano ad ospitare la Grande Partenza: prima tappa a cronometro di breve lunghezza sulle strade del capoluogo piemontese, seconda tappa per le ruote veloci da Stupinigi (Nichelino) a Novara, terza frazione da Biella a Canale con finale abbastanza mosso tra le colline delle Langhe che strizza l’occhio ai finisseur e agli scattisti.

In Emilia Romagna, primo arrivo in salita con partenza da Piacenza e arrivo a Sestola a quota 1890 metri (tappa 4).

Seconda chanche per i velocisti ancora in Emilia Romagna nella piattissima frazione (numero 5) da Modena a Cattolica, poi l’approdo nelle Marche con 3.400 metri di dislivello nella sesta tappa tutta appenninica portando il gruppo dalle Grotte di Frasassi ad Ascoli Piceno ma salendo fino a quota 1090 metri di Colle San Giacomo.

La settima tappa, tra Abruzzo e Molise, è alla portata degli sprinter tra Notaresco e Termoli.

Tanto dislivello nell’unica frazione (l’ottava) del Sud Italia tra Puglia e Campania nell’Appennino Dauno da Foggia a Guardia Sanframondi.

Si ritorna in Abruzzo col naso all’insu per la nona tappa da Castel di Sangro a Campo Felice che negli ultimi 1800 metri presenta un tratto sterrato lungo le piste della località sciistica di Campo Felice, nel comune di Rocca di Cambio, ma da scalare prima Passo Godi, Forca Caruso e Ovindoli.

Tra Abruzzo e Umbria, velocisti di nuovo all’opera nella frazione numero dieci da L’Aquila a Foligno, alla vigilia del primo giorno di riposo.

Tappa 11 umbro-toscana da Perugia a Montalcino con il superamento di 35 chilometri su fondo sterrato, revival dell’emblematico arrivo nell’edizione 2010 del Giro con la vittoria dell’iridato Cadel Evans tra pioggia e fango.

Dodicesima tappa tosco-romagnola da Siena (partenza da Piazza del Campo) a Bagno di Romagna nel ricordo dell’indimenticato Alfredo Martini ed anche la “Tappa Bartali” con passaggio sia a Sesto Fiorentino che a Ponte a Ema.

Dalla Romagna al Veneto, nel settecentesimo anniversario della morte di Dante Alighieri, tra Ravenna e Verona, sedi di partenza e di arrivo della 13°tappa ad appannaggio degli sprinter e senza gran premi della montagna con il passaggio a Mantova per rendere omaggio alla città che ospitò l’arrivo del Giro nel 1931 e dove venne assegnata la prima Maglia Rosa (all’epoca sulle spalle di Learco Guerra).

Tra Veneto e Friuli Venezia Giulia, spicca la tappa numero 14 da Cittadella al Monte Zoncolan, altro arrivo in salita ma dal versante meno ripido di Sutrio che è stato presente per l’ultima volta nell’edizione 2003 della Corsa Rosa.

Tra Friuli e Slovenia è in programma la Grado-Gorizia (tappa 15) in omaggio a una nazione emergente del ciclismo mondiale che ha lanciato ad alti livelli Primož Roglič (Jumbo-Visma) e Tadej Pogačar (UAE Team Emirates), vincitori rispettivamente nel 2020 della Vuelta di Spagna e del Tour de France.

Da Sacile a Cortina d’Ampezzo (sede dei recenti Mondiali di sci alpino) è la sedicesima frazione che fa rima con Dolomiti: Passo Fedaia (Montagna Pantani), Passo Pordoi (Cima Coppi, la vetta più alta del Giro con i 2.239 metri) e Passo Giau per complessivi 5.700 metri di dislivello e abbraccia tre regioni (Friuli, Trentino e Veneto).

Dopo il secondo e ultimo giorno di riposo, il gruppo rimane in Trentino per disputare un’altra tappa (17) alla portata degli scalatori: da Canazei a Sega di Ala (un inedito arrivo in salita per il Giro) con il passaggio in cima al Passo San Valentino.

La città trentina di Rovereto è sede di partenza della frazione numero 18 verso la Lombardia fino a Stradella che potrebbe rivelarsi insidiosa per i velocisti con alcuni piccoli strappi disseminati sulle colline dell’Oltrepò Pavese.

Partenza da Abbiategrasso in Lombardia per ritornare in Piemonte (tappa 19) fino in vetta all’Alpe di Mera, altro traguardo nuovo nella storia del Giro per un totale di 3.700 metri di dislivello distribuiti sul percorso.

Grandi salite e dislivello ancora abbastanza esigente (4.800 metri) nella ventesima e penultima tappa tra Piemonte (partenza da Verbania), lo sconfinamento in Svizzera (nel cantone di Totò) e Lombardia con il Passo del San Bernardino, il Passo dello Spluga (entrambi sopra i 2.000 metri di altitudine) e l’Alpe di Motta, traguardo che fa la sua comparsa per la prima volta nella storia del Giro.

La Corsa Rosa 2021 si conclude come lo scorso anno con la cronometro finale di 29,4 da Senago a Milano per incoronare all’ombra del Duomo il vincitore con il Trofeo Senza Fine.

Paolo Bellino, amministratore delegato e Direttore Generale di RCS Sport: ”Il Giro 2021 anche quest’anno vivrà di una narrazione, oltre che sportiva, anche culturale, storica e turistica. Muoverà per la terza volta nella sua storia da Torino, nell’anno del 160° Anniversario dell’Unità d’Italia. Nel settecentesimo anniversario della morte di Dante Alighieri, Ravenna (dove il Sommo Poeta è sepolto) e Verona ospiteranno partenza e arrivo della tredicesima tappa . Dal punto di vista turistico toccheremo anche luoghi che tutto il mondo ci invidia come la Grotte di Frasassi, Montalcino, Siena – la partenza della tappa avverrà nello scenario unico di Piazza del Campo – solo per citarne alcune. I traguardi di Cortina e Milano saranno il fil rouge che ci proietterà verso le Olimpiadi Invernali del 2026. Le eccellenze del nostro paese saranno distribuite e visibili, grazie alle immagini prodotte da Rai, nei cinque continenti. Sono convinto che anche in questa edizione ci siano tutti gli ingredienti giusti per rendere attraente e appetibile un evento sportivo internazionale come il Giro d’Italia”.

Il direttore del Giro d’Italia Mauro Vegni: “Questo Giro d’Italia sarà una corsa dura già dalla prima settimana. I corridori troveranno tappe insidiose e per questo dovranno farsi trovare subito pronti. Tra le tappe su cui metterei un circoletto rosso di certo ci sono le due cronometro di apertura e chiusura, i 4 arrivi in salita della prima settimana, l’arrivo sullo Zoncolan, il tappone dolomitico con arrivo a Cortina con Fedaia, Pordoi e Giau e la penultima tappa che da Verbania arriverà all’Alpe di Motta in Vallespluga. Inoltre, una frazione che promette spettacolo è la Wine Stage legata al Brunello con arrivo a Montalcino, vino che tutto il mondo ci invidia. Negli ultimi 70 km della tappa ben 35 saranno su strade bianche. Ricordo l’ultimo arrivo a Montalcino, nel 2010, con Cadel Evans che vinse in maglia iridata in una giornata contraddistinta dalla pioggia e dal fango. Sono certo che sarà un Giro che trasmetterà forti emozioni dal primo all’ultimo giorno”.

TUTTE LE DATE E LE TAPPE DEL 104°GIRO D’ITALIA

Sabato 8 maggio 1°tappa Torino-Torino (cronometro individuale) 9 km

Domenica 9 maggio 2°tappa Stupinigi-Novara 173 km

Lunedì 10 maggio 3°tappa Biella-Canale 187 km

Martedì 11 maggio 4°tappa Piacenza-Sestola 186 km

Mercoledì 12 maggio 5°tappa Modena-Cattolica 171 km

Giovedì 13 maggio 6°tappa, Grotte di Frasassi-Ascoli Piceno (San Giacomo) 150 km

Venerdì 14 maggio 7°tappa Notaresco-Termoli 178 km

Sabato 15 maggio 8°tappa Foggia-Guardia Sanframondi 173 km

Domenica 16 maggio 9°tappa Castel di Sangro-Campo Felice (Rocca di Cambio) 160 km

Lunedì 17 maggio 10°tappa L’Aquila-Foligno 140 km

Martedì 18 maggio giorno di riposo

Mercoledì 19 maggio 11°tappa Perugia-Montalcino (Brunello Wine Stage) 163 km

Giovedì 20 maggio 12°tappa Siena-Bagno di Romagna 209 km

Venerdì 21 maggio 13°tappa Ravenna-Verona 197 km

Sabato 22 maggio 14°tappa Cittadella-Monte Zoncolan 205 km

Domenica 23 maggio 15°tappa Grado-Gorizia 145 km

Lunedì 24 maggio 16°tappa Sacile-Cortina d’Ampezzo 212 km

Martedì 25 maggio giorno di riposo

Mercoledì 26 maggio 17°tappa Canazei-Sega di Ala 193 km

Giovedì 27 maggio 18°tappa Rovereto-Stradella 228 km

Venerdì 28 maggio 19°tappa Abbiategrasso-Alpe di Mera (Valsesia) 178 km

Sabato 29 maggio 20°tappa Verbania-Valle Spluga (Alpe di Motta) 164 km

Domenica 30 maggio 21°tappa Senago-Milano (cronometro individuale) 29,4 km

Chilometri totali 3450,4

Chilometraggio medio per tappa 164,3

Luca Alò
28/02/2021